SHUNGA (春画)

Immagini della Primavera

  Tameiki Teinoju, Utagawa School, Xilografia originale from the series “Sumo Matches of Love” – Giappone – ca 1850
Courtesy of Cristiana Califano

Gli Shunga affonda le sue radici in un’antica cultura cinese dalla quale il Giappone, nel corso dei secoli, prese raffinati spunti, significati e valori nella produzione della pittura tradizionale giapponese. Presente come genere della pittura erotica fin dall’XI secolo, è all’inizio del XVII secolo, nel periodo di affermazione della civiltà Edo (1603-1867), che gli shunga attraversano un periodo di straordinaria fioritura attraverso la stampa artistica Ukiyo-e (immagine del mondo fluttuante). Principalmente con il fine di illustrare dei libri (enpon), shunga descrivono una realtà concreta e materiale che contraddistinse gli stili di vita di un’intera epoca. I soggetti degli shunga erano attori del kabuki, le geisha e prostitute dei quartieri del piacere nelle “città senza notte” affrontando tutte le sfaccettature della sessualità, sia eterosessuale che omosessualità.

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